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Cosa è il SM Vanilla? Lo si può chiamare SM? Ci ho pensato parecchie volte, mi sono domandato e chiesto se fosse una espressione reale dell’SM: Dominanza, Sudditanza, Padronanza, Appartenenza… parole che si rincorrono, si inseguono. Vanilla, un termine per indicare un SM blando, appena accennato che rifiuta il ricorso al dolore, che sfuma i toni del sadismo e del masochismo. Contempla più la dominazione mentale o cerebrale, forse più sensuale ed erotico e meno violento, se vogliamo usare una definizione che riesca a far comprendere. Ma credo che sia l’inizio, il “desiderata” di chi si avvicina all’SM. La frusta è un elemento classico dell’SM in tutte le sue varianti (flogger, gatti, paddler e via dicendo….. ). Non è facile accettare la frusta, non è facile desiderarla… ma credo che nell’intimo, nella testa questa fantasia, questa emozione sia viva anche se incoffessabile. L’SM non è una botta e via… è una conquista, è lo scoprire piano il proprio limite, il proprio piacere. Qualcuno obietterà: ma davvero si può arrivare a desiderare la frusta, il dolore fisico? Oppure è solamente una moda, il riprendersi una femminilità stravolta da miti e tendenze del femminismo dell’ultimo secolo? Non ho risposte e non detengo nessuna verità. Non posso donarvene nessuna, se non l’invito a guardare dentro di voi, come spesso faccio con me stesso. Capire e desiderare…. Desiderare e capire. Se pensate che il SM sia il sesso, sia condimento sapido di un sesso che non trova più stimoli…. Sbagliate. Nella mia storia ho conosciuto persone che sostenevano che nell’SM non ci deve essere il minimo contatto sessuale… penetrazioni, baci, cunnilingus, fellatio.... che l'SM è la risultante di due forze: sadismo e masochismo che si intrecciano e si insinuano l’una nell’altra, si compenetrano, si compensano. Sarà così? Ad ognuno le proprie risposte. Come per il Vanilla, l’SM dolce, come lo chiama qualcuno, ricordando quell’aroma delicato che la vanilla (vaniglia) suscita.